CHI SIAMO
Il water grabbing, o accaparramento dell’acqua, fa riferimento a situazioni in cui attori potenti sono in grado di prendere il controllo o deviare a proprio vantaggio risorse idriche preziose, sottraendole a comunità locali o intere nazioni: l’acqua viene tramutata in bene privato o controllato da chi detiene il potere per il quale bisogna negoziare ed essere disposti a pagare. Il water grabbing rappresenta, quindi, uno dei processi più diffusi di violazione dei diritti umani e sociali, di appropriazione e depauperamento delle risorse idriche e naturali.
I diritti all’accesso all’acqua, all’ambiente e ai beni comuni sono però diritti universali e inderogabili. Il contrasto a politiche economiche che limitano questi diritti passa per l’informazione dei cittadini, attraverso un’azione combinata tra ricerca scientifica, divulgazione e advocacy.
Un lavoro che parte dall’acqua come legame fondamentale tra uomo e ambiente per arrivare a svolgere un monitoraggio costante sullo stato di salute del nostro Pianeta e delle risorse idriche ‒ beni preziosi sotto tutti i punti di vista ‒ comprendendone i legami con il degrado ambientale, gli impatti industriali e gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.
PERCHÉ UN OSSERVATORIO?
La violazione dei diritti umani e ambientali, l’attenzione per i beni comuni come l’acqua e il diritto all’equità intergenerazionale sono temi che raramente occupano le prime pagine dei giornali, dei Social o della narrazione politica con adeguati approfondimenti. Per questa ragione, un gruppo di ricercatori, giornalisti, fotografi ed esperti ha sentito il bisogno di condividere le proprie esperienze e competenze per dare vita a un Osservatorio, che ha come obiettivo quello di rilevare, analizzare, comunicare fenomeni sociali, ambientali ed economici legati ad acqua e clima, in Italia e nel mondo.
Come? Tramite l’impiego del giornalismo d’inchiesta e di reportage, delle infografiche e delle mappe cartografiche, delle foto e dei video divulgati attraverso molteplici canali digitali e non.
Nei nostri anni di attività abbiamo realizzato reportage apparsi su testate internazionali, pubblicato libri, saggi e atlanti informativi, allestito mostre e partecipato a numerosi eventi per portare la nostra testimonianza sull’accaparramento idrico.
Vogliamo continuare a sensibilizzare i cittadini creando format in cui l’informazione quantitativa a elevata scientificità si intreccia alle storie delle persone e dei territori dove il diritto all’ambiente è stato violato, dove l’acqua è un bene accaparrato e privatizzato, dove il futuro delle generazioni che verranno è messo in ipoteca dall’avidità e stupidità del presente.
Il materiale realizzato e divulgato da Water Grabbing Observatory è necessario per produrre un impatto concreto sull’opinione pubblica, sull’agenda politica, sul settore privato. Allo stesso tempo, la forza narrativa aiuta a sostenere le campagne per l’acqua pubblica, per fermare il cambiamento climatico, per la tutela dei diritti umani e dei beni pubblici, per la decarbonizzazione dell’economia; contro l’acqua in bottiglia, lo spreco alimentare, la deturpazione dell’ambiente.
LE NOSTRE ATTIVITÀ
- Informazione: produzione costante di contenuti sulle tematiche di cui ci occupiamo. Articoli, interviste, video, fotoreportage, documentari
- Ricerca: paper, report e ricerche accademiche
- Sensibilizzazione: realizzazione di campagne di comunicazione
- Pressione politica
- Consulenza: sostegno a progetti e campagne istituzionali e Social, realizzazione materiali informativi
- Formazione: lezioni universitarie, workshop, laboratori nelle scuole
COME CI FINANZIAMO
Water Grabbing Observatory si finanzia attraverso la partecipazione a bandi nazionali e internazionali, la collaborazione con fondazioni e altre associazioni, il 5×1000, donazioni di privati e lasciti testamentari, il sostegno dal basso e da privati che rispondono al codice etico di water grabbing.
SOSTIENICI
Sostenere Water Grabbing Observatory significa sostenere ricerca scientifica, documentazione investigativa e giornalistica, campagne sul diritto all’acqua e sull’azione per mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.