Home River bioblitz: alla scoperta del fiume di casa tua
di Marco Ranocchiari
Conoscere il fiume di casa propria. Scoprirne la ricchezza di vita, la condizione ecologica e la biodiversità, monitorarla, parlarne, come primo passo per preservarli. Con questo obiettivo, il 20 settembre, ricercatori e attivisti di tutto il mondo hanno organizzato l’Home River Bioblitz, un’iniziativa globale di citizien science, la scienza basata sul contributo delle persone comuni.
Organizzato dal River Collective, che riunisce accademici e studenti attivi nella salvaguardia dei fiumi, con il supporto della National Geographic Society e dell’ong Bestias del Sur Salvaje, l’evento si è svolto in 43 corsi d’acqua sparsi su tutti i continenti.
I partecipanti sono stati invitati a esplorare il “fiume di casa propria”, cercando, identificando e fotografando le innumerevoli specie che popolano fiumi e torrenti, sistemi straordinariamente dinamici e ricchi di vita, ma spesso poco conosciuti.
I dati raccolti sono stati condivisi su iNaturalist, la piattaforma creata dalla National Geographic Society, che raccoglie le osservazioni di appassionati e volontari di tutto il mondo, mettendo a disposizione della comunità scientifica una mole sterminata di informazioni.
A questo archivio, che con oltre 56 milioni di osservazioni rappresenta una delle fonti più complete sulla biodiversità, si stanno aggiungendo dal 20 settembre migliaia di nuovi dati.
La settimana successiva all’evento sarà dedicata a raccogliere e catalogare i dati raccolti. Finora, 345 esperti, analizzando 5000 nuove osservazioni, hanno identificate 1529 specie. Per il 55% si tratta di piante, mentre gli insetti rappresentano il 18% del totale, gli uccelli il 13%. Vertebrati come pesci e mammiferi, insieme, superano a stento il 2%. Il fiume che ha fornito più osservazioni è stato il Rio Nazas, in Messico, con 251 specie. Sul Tagliamento, il fiume più integro in Italia, le specie riconosciute sono 144.
Nel corso della settimana il River Collective provvederà a catalogare le informazioni. La community si ritroverà nuovamente per presentare i risultati ottenuti in un evento online il prossimo 28 settembre.
Prima che arrivasse la pandemia, l’Home River era stato pensato come un unico grande evento sui fiumi Lim e Tara, in Montenegro. Il paese balcanico, come tutti i suoi vicini, è al centro di quello ormai noto agli attivisti come “tsunami idroelettrico“: migliaia di nuove centrali, quasi tutte a piccola scala, che rischiano di compromettere una delle zone d’Europa dove i corsi d’acqua sono più integri, Proprio qui si concentra la maggior parte delle iniziative in difesa della loro integrità.
Le misure anti-contagio e le conseguenti limitazioni degli spostamenti hanno convinto gli organizzatori a trasformare il bioblitz in un evento diffuso, pur con una regia comune.
“Manca la condivisione, la birra a fine giornata, per capirci. Ma in compenso, proprio restando vicino casa, abbiamo realizzato un evento veramente globale”, commenta David Farò, ricercatore in Ingegneria Ambientalie e membro del River Collective, tra gli organizzatori del bioblitz alle foci dell’Avisio, alle porte di Trento.