Speculazioni sull’acqua

di Christian Elia

“La scarsità di acqua rappresenta certamente una delle maggiori sfide con cui tutti nel mondo oggi devono confrontarsi”, spiega Tim McCourt, Global Head of Equity Index and Alternative Investment Products del Cme Group, un consorzio nato dalla fusione tra il Chicago Mercantile Exchange (CME), il Chicago Board of Trade (CBOT), il New York Mercantile Exchange (NYMEX) e il Kansas City Board of Trade (KCBOT).

Il 17 settembre scorso, dando seguito a questa considerazione strategica, il Cme Group, che si definisce il mercato leader dei derivati e il più diversificato al mondo, e Nasdaq, una società tecnologica globale al servizio dei mercati dei capitali e di altri settori, hanno annunciato il piano per un nuovo contratto futures sul Nasdaq Veles California Water Index (NQH2O).
Il Cme Group lancerà, quindi, il suo nuovo contratto future sull’indice Nasdaq Veles California Water nell’ultimo trimestre 2020, in attesa della revisione normativa.

Un passo indietro: che cosa sono i futures? Sono contratti a termine standardizzati per poter essere negoziati facilmente in una borsa valori, e sanciscono l’impegno a un acquisto differito a un prezzo prefissato. Non sono necessariamente delle speculazioni, ma hanno tutte le possibilità di diventarlo. Se il bene che è oggetto di investimenti – ad alto rischio – è l’acqua, c’è di che preoccuparsi.

“I futures del Nasdaq Veles California Water Index costituiranno uno strumento innovativo e primo nel suo genere per fornire agli utenti di acqua per uso agricolo, commerciale e privato maggiore trasparenza, determinazione dei prezzi e trasferimento del rischio, il che può aiutare ad allineare in modo più efficiente l’offerta e la richiesta di questa risorsa vitale”, recita il comunicato ufficiale di Cme.

“Con quasi due terzi della popolazione mondiale che si troverà ad affrontare la scarsità d’acqua entro il 2025, si presenta un rischio crescente per le imprese e le comunità in tutto il mondo, e in particolare per il mercato dell’acqua della California, che ha un valore di 1,1 miliardi di dollari” ha commentato lo stesso McCourt. “Lo sviluppo di strumenti di gestione del rischio che affrontino le crescenti preoccupazioni ambientali è sempre più importante per Cme Group. Questo nuovo e innovativo contratto per l’acqua si basa sulla nostra forte partnership con il Nasdaq, nonché sulla nostra comprovata esperienza di 175 anni nell’aiutare gli utenti finali e altri partecipanti al mercato a gestire rischio nei mercati delle materie prime essenziali, tra cui agricoltura, energia e metalli”.

Sono stati proprio beni come il petrolio o l’oro i primi a diventare futures, in passato, ma non sarebbe stato neanche immaginabile che un bene comune come l’acqua avrebbe potuto seguire lo stesso destino di finanziarizzazione. E non è un caso, che debutterà in California, dove i frequenti incendi e una gestione scellerata dell’acqua hanno già messo in ginocchio molte comunità locali.

Secondo il Geological Survey Usa, il 70% della superficie terrestre è ricoperta di acqua, ma per il 97% si tratta di acqua salata, inutilizzabile, a meno di trattamenti costosi e ad alto consumo di energia. Del restante 3% di risorse idriche, appena un terzo è direttamente utilizzabile come acqua potabile. Una risorsa fondamentale, ma scarsa. Ed ecco che la ricetta per la speculazione è servita, anche perché per i grandi fondi di speculazione finanziaria, proprio petrolio e oro iniziano a diventare molto meno convenienti.

Un mercato enorme, un bene scarso, una richiesta sempre maggiore. Se non si interverrà urgentemente su questo mix letale, l’acqua diventerà oggetto di una privatizzazione sempre più feroce, che metterà a rischio la vita e la salute di miliardi di persone, nonostante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite – il 28 luglio 2010 – abbia incluso l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico sanitari tra i “diritti umani universali e fondamentali”.

LA TIMELINE DEL DIRITTO ALL’ACQUA DI WATER GRABBING OBSERVATORY